
La cascina Nicrosini è un edificio che appartiene ad un complesso agricolo di inizio ’900 che vive di agricoltura legata alla produzione del riso nel Pavese. L’architettura originale di questo edificio è caratterizzata da un susseguirsi casuale di stanze che, col progetto, si cercherà di disimpegnare.
Murature portanti: mattoni
Solai: voltini in acciaio e mattoni
Copertura: coppi
Facciate: intonaco |
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La progettazione viene eseguita sul corpo di fabbrica già destinato a civile abitazione con interventi edilizi preesistenti datati anni ’70.
«Quando sono entrato per la prima volta in quella casa il mio primo pensiero è stato quello di mettere in gioco tutti quei materiali antichi presenti nella cascina in stato di abbandono: vecchie travi, vecchi mattoni e vecchie pietre. Ho impostato il mio lavoro sul recupero e il riutilizzo di questi materiali…» |
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Si sostituiscono i pilastrini del porticato costruendo gli stessi in mattoni di recupero. Si creano i presupposti per il recupero del sottotetto in un unico locale, caratterizzato da due abbaini aventi l’orditura in legno e il colmo in comune, sorretto da un sistema di pilastri e putrella in acciaio.
«Dal “ritrovamento” di un vecchio paiolo in rame stipato in un interrato del cascinale, nasce l’idea di modificare il camino del soggiorno. Per trovare una giusta collocazione al vecchio paiolo ho creato un’ampia nicchia in pietra e mattoni a fianco del focolare. » |
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Il risultato finale è un balzo all’indietro che crea l’inserimento di vecchi materiali ripescati nel contesto agricolo più antico della cascina, riproposti all’interno dell’abitazione padronale in perfetta sintonia con gli elementi di modernità a cui oggi non è possibile rinunciare. Ne è un esempio la cucina di Arc Linea a fianco all’imponente camino della cucina interamente in mattoni vecchi.
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